• di Guia Baggi

LARNACA, Cipro — All'entrata del porticciolo di Larnaca, costellato da piccole imbarcazioni da pesca, un cartello ritrae un regale esemplare di pesce scorpione. L'insegna spiega in greco e in inglese come questa specie indo-pacifica dai colori brillanti vada maneggiata e che può essere mangiata. Nel piccolo mercato del pesce vicino al molo vengono venduti a sette euro al chilo. Due pescivendoli ne hanno appena preparati una decina per un cliente. Dopo averli privati delle spine velenose, li hanno spellati e messi in un sacchetto di plastica; mentre una cassetta semi-piena, di circa 3 chili e mezzo, rimane in vendita.

Ero a Cipro per altri motivi. Sentivo finalmente che la serie, alla quale avevo lavorato negli ultimi anni, era quasi pronta per essere pubblicata su questo sito e ho approfittato della mia vicinanza al canale di Suez, il principale punto di accesso di queste specie esotiche nel Mediterraneo, per farmi un'idea più precisa di come probabilmente sarà il futuro del nostro mare che si riscalda. Ho quindi chiesto ai pescatori informazioni su quelle specie che in questi anni ho imparato a conoscere meglio e che stanno avanzando man mano che il Mediterraneo diventa più caldo: il pesce scorpione, il granchio blu nuotatore, il pesce palla maculato e il pesce coniglio.

A dire il vero, ero sorpresa di non trovare anche quest'ultimo tra i pesci esposti al mercato. Avevo sentito dire che era molto apprezzato da queste parti, fino a costare circa 25 euro al chilo. In Grecia ce ne sono molti, mi dicono. Qui appaiono solitamente col caldo. Finché sono buoni da mangiare non sono un problema, afferma un pescatore mentre mi fa vedere una foto del granchio blu nuotatore scattata durante l'estate del 2022. Anche in questo caso, si vedono soprattutto nella stagione estiva.

Un altro pescatore mi mostra un video del maggio 2022: una barca stracolma di pesce palla maculato, una specie tossica che invece non va assolutamente mangiata. Come il granchio blu, rompe le reti e danneggia il pescato. I pescatori di Larnaca affermano che questo pesce causa solo problemi. L'Unione europea li paga circa 3 euro al chilo per rimuovere questa specie dal mare per poi incenerirla.

Oltre ad avere un impatto sulla pesca e sul nostro piatto, questi cambiamenti nella biodiversità del nostro mare trasformano gli ecosistemi mediterranei in modi che non sono ancora del tutto percepibili. Prendiamo il pesce scorpione: è bello, è gustoso, ma non appartiene a questo luogo. Mangia tutto, soprattutto i piccoli delle specie nostrane. A Cipro i primi avvistamenti di pesci scorpione risalgono al 2016; mentre la scorsa estate almeno due esemplari sono stati avvistati in Calabria, a circa 1.500 chilometri di distanza (ndr, ne abbiamo parlato in questi numeri di Lapilli e Lapilli+).

Io ho iniziato a interessarmi dell'argomento nel 2019. Ero ancora a New York quando ho letto su Twitter, ora X, di uno studio che ricostruiva questi cambiamenti nella biodiversità del nostro mare a partire dalle testimonianze dirette dei pescatori. Una volta in Italia, ho contattato uno degli autori dello studio, Ernesto Azzurro, ricercatore attualmente all'Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche, che, con grande entusiasmo, mi ha introdotto e dato molti strumenti per capire meglio le trasformazioni in corso. A lui, ma non solo, devo molti degli spunti che ho sviluppato in questa serie dedicata ad alcuni dei nuovi abitanti del nostro mare.

Da allora, sono passati più di tre anni e tante cose sono già cambiate. Questa serie è un tentativo di documentare queste trasformazioni, dovute alla globalizzazione, al commercio e al riscaldamento globale, a partire dai pesci che di solito si trovano nelle reti da pesca o sui banchi del pesce. Una maggiore consapevolezza di questi cambiamenti, infatti, può forse aiutarci a discutere di cosa fare per aiutare gli ecosistemi locali - già alle prese con tanti altri stress, tra cui la pesca eccessiva, l'inquinamento e i cambiamenti climatici - a rispondere meglio all'arrivo di nuove creature più adatte di loro a molte delle caratteristiche del clima di domani.


Immagine in alto: un pesce scorpione (Courtesy of Periklis Kleitou/MER Lab).


Nota di redazione: Questo articolo conclude la serie "I nuovi abitanti del nostro mare", che intende offrire una sorta di anteprima della rivista che abbiamo in mente. Se vuoi rimanere aggiornato sull'evoluzione del nostro progetto, iscriviti a Lapilli.

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