Questo è il primo numero di Lapilli, la newsletter di Magma che ne anticipa temi e forme. Magma si occupa di ambiente e Mediterraneo, per ora proponendo con Lapilli una selezione di notizie e lavori giornalistici che troviamo su altri media. Ecco quello che ci ha colpito nel mese appena trascorso. La prima Lapilli è redatta da me, Davide. Puoi vedere chi siamo qui.

Scenari climatici. Solo pochi giorni fa l’IPCC (International Panel on Climate Change) ha pubblicato il volume “Cambiamenti climatici: impatti, adattamenti e vulnerabilità”, che fa parte del sesto rapporto di valutazione. Rispetto alla situazione globale, il Mediterraneo si conferma essere una delle aree con grandi vulnerabilità. La temperatura media qui è infatti già aumentata di 1.5°C rispetto al periodo pre-industriale, contro una media globale di 1.1°. Una delle conseguenze principali in questo nuovo scenario climatico che si sta delineando è la siccità e l’accesso all’acqua, che si presenta già come un problema nell’area mediterranea. Se il linguaggio tecnico-scientifico non ti intimorisce, questo video del Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici si concentra sugli impatti nella nostra regione.

Coralli mediterranei. L’innalzamento delle temperature del Mediterraneo sta cambiando anche i fondali marini. Un recente studio, pubblicato su Proceedings of the Royal Society B e raccontato da Mongabay, mette in luce come le sempre più frequenti ondate di calore stiano portando al collasso i coralli mediterranei. Per 15 anni i ricercatori hanno monitorato le popolazioni di gorgonia e corallo rossi in un’area marina protetta della Corsica, dove nel 2003 un’ondata di caldo anomalo aveva provocato una grave moria. I risultati non sono confortanti: il ripetersi di questi eventi estremi non ha infatti permesso ai coralli di riprendersi. Ne ha scritto anche Domani.

Siccità. Un inverno senza piogge mette a dura prova l’agricoltura mediterranea. In Marocco si affronta la peggiore siccità degli ultimi 30 anni, un gran colpo per un paese in cui circa il 40 per cento della popolazione attiva lavora in agricoltura. Dal Portogallo, un mix di infografiche e immagini satellitari aiutano a farsi un’idea di come la mancanza d’acqua cambi la faccia di un paese. In Spagna, secondo alcuni esperti, la siccità avrebbe facilitato la diffusione di influenza aviaria tra il pollame, che sta portando all’abbattimento di migliaia di animali. Tra il Portogallo e la Galizia, la scarsità d’acqua negli invasi fa persino riemergere un intero villaggio. Mentre in Italia il Po è apparso in secca come fosse ai livelli di agosto e gran parte del paese sta attraversando una siccità che non si vedeva da anni. In agricoltura l’utilizzo di nuove tecnologie potrebbe essere una chiave, come sostengono alcuni, per affrontare periodi siccitosi prolungati, ormai un trend costante nel bacino mediterraneo.‌

Rifiuti nostri. A quasi due anni dal loro arrivo nel porto di Sousse, Tunisia, 6000 tonnellate di rifiuti hanno fatto ritorno a Salerno, da dove salparono nel 2020. Altre 1900 tonnellate sono invece andate in fiamme in un incendio che ha interessato il deposito dove erano stoccate, a Moureddine, non lontano da Sousse. Dello scandalo dei rifiuti italiani, che in Tunisia ha portato già a fine 2020 alle dimissioni e all'arresto dell’allora ministro dell’ambiente e di funzionari di altre agenzie collegate, si stanno occupando le procure di Potenza e Salerno, oltre alla commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Per ripercorrere le tappe e le ramificazioni della vicenda rimandiamo ai lavori di IrpiMedia e Inkyfada.

Dagli allevamenti al Mar Menor. In Spagna si dibatte sugli impatti che gli allevamenti intensivi di suini e l’agricoltura industriale stanno avendo sulla salute pubblica e l'ambiente. In questo servizio, per esempio, si raccontano le preoccupazioni di diverse organizzazioni ambientaliste rispetto ai livelli di nitrati che in alcune zone hanno ormai raggiunto le falde acquifere e stanno togliendo il respiro al Mar Menor. Per due estati infatti, nel 2019 e nel 2021, questa laguna della regione di Murcia ha visto morie di pesci impressionanti.

In Turchia la raccolta dei rifiuti riciclabili viene fatta da operatori informali, che svolgono una funzione essenziale per le città. Ma il loro lavoro non è riconosciuto, e in alcuni casi persino ostacolato dalle autorità. Un documentario (32’) di Arte mostra la vita dei raccoglitori del Bosforo.

DAVIDE MANCINI
Giornalista freelance, si interessa di ambiente da Bruxelles e appena può se ne va al sud. Scrive, fotografa e filma i cambiamenti che avvengono nel Mediterraneo. Ha fondato una piattaforma di video giornalismo partecipativo. Un master in Mundus Journalism, e Knight/VICE fellow alla City University of New York. Ha qualche problema di dromomania.

Questo è quanto per questo mese. Grazie per essere arrivatə fino a qui. Ci vediamo ad aprile.

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