• di Goldy Levy e Alexander Durie

Una città che affonda, una laguna con personalità giuridica, un centro per migranti nel cuore di una foresta: i nostri reportage ci hanno portato in molti angoli del Mediterraneo dove l'intervento umano - mosso dalla politica, dall'incuria o dalla coercizione - sta mettendo a rischio persone ed ecosistemi.

Alexander ha visitato Alessandria, in Egitto, per toccare con mano come una delle città che sta sprofondando più rapidamente al mondo stia affrontando il cambiamento climatico. Nel villaggio di pescatori di El Max ha trovato una comunità determinata a restare, nonostante le minacce sempre più pressanti. Il 90 per cento dei residenti infatti si rifiuta di andarsene, mentre l'innalzamento del livello del mare e l'erosione accelerano lungo il delta del Nilo. Alessandria è una città con una lunga storia di resilienza, sopravvissuta nei millenni a numerosi disastri naturali. Nell’articolo che va a comporre questa serie, Alexander esamina l'intersezione tra i problemi urgenti di oggi e quella che spesso viene percepita come una minaccia lontana: il cambiamento climatico. Il risultato è un racconto incentrato sull'identità, sulla storia e sul profondo legame tra le comunità costiere e il mar Mediterraneo.

A sinistra, l’esterno di una casa di pescatori vicino alla spiaggia di El Fanar, a El Max, Alessandria. A destra, un pescatore sulla sua barca nel porto di El Max (Alexander Durie).

Il reportage di Goldy si sviluppa invece nel sud della Spagna, nella regione di Murcia, dove si trova Mar Menor, la prima laguna salata ad avere ottenuto personalità giuridica nel Mediterraneo. Sebbene questa designazione abbia segnato un importante passo avanti verso il riconoscimento dell’ambiente come soggetto di diritti, la laguna resta in pericolo. L’agricoltura intensiva, il consumo di suolo e il turismo continuano a esercitare un'enorme pressione sull’ecosistema, tanto che quasi ogni angolo è segnato dall'intervento umano.

Nell'affrontare questo tema, Goldy ha iniziato a comprendere la complessità dell’attuazione di una legge sui diritti “più che umani” in Spagna. Guardando ad altri paesi, soprattutto dell'America Latina, che hanno introdotto misure simili, ha capito che queste leggi richiedono un cambiamento legale, etico e culturale profondo, che richiede tempo. L'aspetto comunque positivo è che l'Europa stia passando da leggi esclusivamente antropocentriche a modelli che danno priorità agli ecosistemi e alla vita non umana.

Goldy Levy parla con Pedro Luengo di Ecologistas en Acción su El Carmolí (Jonathan Beker).

Insieme, abbiamo poi deciso di esplorare in che modo le politiche migratorie dell'Unione europea stiano impattando sull'ambiente. All'inizio, la ricerca è stata lenta. Abbiamo seguito diverse piste in vari paesi, contattato decine di fonti e cercato di mettere insieme prove sparse: accuse di alberi incendiati, accesso all'acqua bloccato, rifiuti lasciati dalle autorità. In molti luoghi, i danni non venivano affatto documentati.

Alla fine ci siamo concentrati su Vastria, un'area boschiva a Lesbo, in Grecia. Lì, nel cuore di una pineta nota per essere altamente infiammabile si sta costruendo un grande centro per migranti finanziato dall'Ue. Le valutazioni di impatto ambientale non sono state rese pubbliche. Gli attivisti locali hanno sollevato preoccupazioni, ma i lavori sono proseguiti. La posizione, le dimensioni e il progetto del centro rivelano quanto poco l’ambiente venga considerato nella pianificazione di queste infrastrutture di frontiera. È un altro caso in cui l’ambiente, ancora una volta,  è stato messo da parte.

Questi approfondimenti ci hanno spinto a mettere in discussione il nostro modo di pensare alla giustizia ambientale e a fare caso alle molteplici questioni che possono andare a stratificarsi in un luogo: le tensioni culturali, politiche, migratorie, economiche e ambientali. Abbiamo osservato quanto siano profondamente intrecciate le vite umane e più-che-umane che abitano un luogo, così come i diversi ritmi temporali che vi coesistono - quello della crisi climatica, della frenesia della vita moderna, delle routine dei pescatori e dei cicli migratori della fauna selvatica. Abbiamo ascoltato le speranze delle comunità locali di fronte a un futuro incerto.

Umm Amr nel suo chiosco sulla spiaggia di El Fanar, a El Max, Alessandria, dove ha lavorato per tutta la vita (Alexander Durie)

E mentre una città che affonda, una laguna con diritti e un centro per migranti possono sembrare realtà scollegate, abbiamo scelto di raccontare le loro storie non solo perché sono luoghi importanti, ma anche perché ci insegnano qualcosa sulla complessità del nostro tempo e della nostra regione.

Abbiamo cercato di raccontare queste realtà nel modo più completo possibile. Ora speriamo che questi articoli restituiscano loro l’attenzione che meritano.

Nell'immagine in alto, alghe nelle acque poco profonde di Mar Menor (Jonathan Beker).


Nota di redazione: questo articolo conclude la serie “Comunità in prima linea” e offre un’anteprima della rivista che abbiamo in mente. La serie è stata realizzata nell’ambito della prima edizione della Scuola magmatica di giornalismo ambientale.

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