Questo mese parliamo di emozioni legate al cambiamento climatico, un tema che travalica il bacino del Mediterraneo. Per saperne di più ci siamo rivolti a due esperti che invece vivono in paesi molto mediterranei, Spagna e Italia. Con Irene Baños, giornalista che si occupa di ambiente, nonché autrice di un libro sull’essere eco-ansiosi, abbiamo esplorato una dimensione più personale e tratto importanti spunti dal percorso che lei ha fatto per comprendere meglio la sua eco-ansia. Mentre con Lorenzo Ciabini, psicologo e co-fondatore dell’Associazione italiana ansia da cambiamento climatico, abbiamo cercato di capire meglio quali sono le emozioni ambientali e come cercare di non cadere nell’eco-paralisi. Con entrambi ci siamo soffermati anche sul ruolo dei media nel suscitare queste sensazioni. Scrivendo Lapilli, spesso ci preoccupiamo di non selezionare solo notizie fortemente negative, ma di includere anche degli spunti che siano costruttivi e diano speranza. Oltre a preoccuparci per chi legge, lo facciamo anche per noi. Come vedremo, infatti, i giornalisti che si occupano di ambiente possono cadere a loro volta nella spirale dell’eco-ansia. Come Baños, per esempio, spesso mi sono interrogata se voglio dei figli. Il più delle volte mi sono detta “meglio di no”, visto il mondo che dovranno affrontare. Ma una cosa che ha detto Baños mi ha molto colpita: invece di concentrarci solo su quello che abbiamo perso, possiamo dare valore a quello che ancora c'è e per cui possiamo fare qualcosa. Il messaggio per tutti gli eco-ansiosi là fuori dunque è: ricordiamoci che, nonostante la crisi climatica, facendo del nostro meglio, nel nostro piccolo possiamo essere felici.

IRENE BAÑOS: Giornalista multimediale, contribuisce regolarmente alla sezione dedicata all’ambiente di Deutsche Welle. Nel 2020 ha pubblicato il libro Ecoansias (Eco-ansiosi).

Come descriveresti l'eco-ansia?
Per me l'eco-ansia è, da un lato, la paura che le persone provano di fronte a eventi catastrofici o agli impatti della crisi climatica ed ecologica. Dall'altro, la frustrazione di sentirsi impotenti di fronte a questo futuro imminente. Mi rendo conto che la frustrazione a volte supera la paura perché più cerchiamo di fare le cose, più ci sentiamo impotenti. Ci informiamo, poi vediamo il problema e proviamo paura. Ma la frustrazione o l'ansia iniziano a crescere quando tentiamo di cambiare le cose e migliorare la situazione: ci rendiamo conto che è davvero difficile o che non dipende da noi; e non importa quanto si faccia a livello individuale, non sarà mai abbastanza. Credo che questo sia ciò che crea più ansia nelle persone. Poi, mi sono anche resa conto che osservare l'inazione dei governi influisce molto su questo sentimento di frustrazione, paura e ansia.

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