Innanzitutto grazie ai primi cento iscritti alla nostra newsletter! Come avrai notato siamo ancora in una fase di sperimentazione: abbiamo infatti leggermente modificato il layout della newsletter, mentre stiamo lavorando a un archivio dei numeri precedenti. Ma veniamo ai contenuti su ambiente e Mediterraneo che nel mese appena trascorso ci hanno più colpiti. Se non sai chi siamo, qui trovi il manifesto e la ciurma di Magma.

Azzerare il gas russo. Nella ricerca dell’indipendenza dal gas russo, gli equilibri energetici europei si stanno rapidamente spostando verso sud, restituendo importanza strategica al Mediterraneo. Diversi paesi cercano canali di approvvigionamento alternativi per rifornirsi di gas naturale liquefatto (GNL), una miscela composta prevalentemente da metano che può essere trasportata attraverso apposite navi cisterna, oppure tramite la rete di gasdotti che dall’Africa settentrionale attraversano il Mediterraneo. Proprio da qui arriveranno in Italia le forniture di gas proveniente dall’Algeria, che grazie a un recente accordo passeranno da 21 miliardi di metri cubi già importati a 30, con un aumento di quasi il 50 per cento, rendendo lo stato nordafricano il principale fornitore del nostro paese. Per azzerare la dipendenza dal gas russo, l’Unione Europea conta soprattutto sugli Stati Uniti, che si preparano a diventare il primo fornitore del blocco. Oltre a essere più costoso, il GNL americano presenta un problema ambientale: gran parte del gas viene infatti estratto attraverso la controversa pratica della fratturazione idraulica, o fracking, un processo dagli impatti molto pesanti sia per il clima che per l’ambiente, vietato praticamente in tutta Europa. In Italia, la prospettiva di adattare le attuali strutture per poter rigassificare il gas statunitense sta già creando tensioni. In Sardegna, il presidente della regione Christian Solinas ha annunciato ricorsi contro il decreto che prevede l’installazione di unità galleggianti di stoccaggio a Portovesme e Porto Torres e la costruzione di un impianto di rigassificazione a Oristano. Secondo Solinas, il decreto comporterebbe una diminuzione solo parziale dei prezzi del gas, mentre ritarderebbe di anni la chiusura delle centrali a carbone ancora attive sull’isola.

Diritti al mare. Il mar Menor, nella comunità autonoma di Murcia, in Spagna, sarà il primo mare in Europa ad avere una personalità giuridica propria. La decisione è stata presa per far fronte alle numerose crisi ambientali che hanno colpito la vasta laguna salata negli ultimi anni. L’ultima in ordine di tempo risale alla scorsa estate, quando cinque tonnellate di pesci, molluschi e crostacei morti si riversarono lungo le coste della cittadina del sud-est della penisola iberica. Secondo scienziati e gruppi ambientalisti, la moria fu causata dai livelli elevati di nutrienti, quali nitrati e altre forme di azoto, che finiscono nello specchio d’acqua dalle numerose coltivazioni agricole e allevamenti intensivi circostanti. L’eccessiva fertilizzazione modifica l’equilibrio dell’ecosistema lagunare tanto da provocare, nei periodi di caldo, gravi mancanze di ossigeno disciolto in acqua. Morie simili si erano già verificate nel mar Menor nel 2016 e nel 2019, e i residenti chiedevano da tempo l’intervento del governo. Così è arrivata una proposta di legge per trasformare il mare da “oggetto al servizio dell’umanità” a “soggetto di diritto”. Questo permetterà una maggiore facilità per i cittadini nel difendere l’ecosistema per via legale, specialmente nei confronti dell’agroindustria che ha soffocato l’acqua della laguna.

Estate da record. L’estate del 2021 è stata la più calda registrata in Europa. Il servizio dedicato ai cambiamenti climatici dell’osservatorio europeo Copernicus ha recentemente pubblicato un rapporto che riassume quanto è emerso dai dati raccolti nell’anno passato. A livello continentale l’ultima stagione estiva ha superato di un grado Celsius la media di quelle degli ultimi 30 anni. “Il 2021 è stato un anno di estremi”, ha sottolineato il direttore del servizio sui cambiamenti climatici di Copernicus, Carlo Buontempo, nel commentare l’uscita del rapporto. Come conseguenza delle lunghe ondate di calore dell’estate scorsa, nel nord della Spagna si sono raggiunti 47 gradi Celsius, record nazionale, e in Sicilia 48.8, record europeo. Mentre gli incendi, facilitati dal caldo estremo, hanno bruciato, tra luglio e agosto, 800mila ettari — per lo più tra Italia, Grecia e Turchia. Considerando il lungo termine, in Europa la crescita delle temperature in media ha raggiunto i 2 gradi Celsius rispetto ai livelli pre-industriali, contro l'1.1 o 1.2 a livello globale. Sono dati che ribadiscono la necessità di agire velocemente per contenere le emissioni di gas serra; mentre l'ultimo volume del panel intergovernativo sui cambiamenti climatici analizza proprio quello che può essere fatto a riguardo.

Siccità ed estrema destra. In Spagna il partito di estrema destra Vox cavalca il sentimento degli agricoltori che fanno i conti con la siccità. Come racconta un dettagliato reportage di Politico, a Los Palacios y Villafranca, una cittadina rurale della Spagna meridionale non distante da Siviglia, la mancanza di acqua per l’irrigazione sta favorendo l’ascesa della formazione populista di estrema destra Vox. In vista delle elezioni di giugno, i candidati del partito stanno promettendo investimenti in grado di superare qualunque minaccia climatica, facendo sempre più breccia tra la popolazione locale, delusa da anni di gestione della sinistra socialista. Quello che sta accadendo a Los Palacios, si legge, è esemplificativo di come la crisi climatica può diventare un’opportunità per partiti che  propongono soluzioni immediate e potenzialmente devastanti per gli ecosistemi locali.

Effetti della siccità nel Parco Nazionale del Doñana, vicino Cadiz, Spagna. Il partito Vox propone di legalizzare i pozzi d’acqua abusivi nella zona per supportare gli agricoltori.

Sciami perduti. In Marocco gli apicoltori stanno facendo i conti con una moria di api eccezionale, a causa della carenza di piogge degli ultimi mesi e altri effetti legati al cambiamento climatico. Un’inversione di tendenza improvvisa che crea preoccupazione in un settore che nell’ultimo decennio aveva visto aumentare la produzione di miele del paese quasi del 70 per cento.

Il rumore prodotto daile attività umane disturba profondamente l’ambiente marino. Un video di Internazionale mostra come l’inquinamento sonoro nel mare Adriatico è particolarmente intenso, e come questo porta le creature marine a cambiare il modo in cui comunicano.

In Tunisia, come in altre zone costiere del Mediterraneo, l’inquinamento, il riscaldamento delle acque, la sovrappesca stanno rendendo sempre più difficile per i pescatori riuscire a vivere del proprio lavoro. In questo video, l’emittente tedesca Deutsche Welle racconta di un progetto che punta a ridurre il fenomeno sempre più frequente della vendita  di specie protette o animali sottotaglia accidentalmente catturati dalle reti a strascico, incentivando tecniche di pesca più sostenibili.

DAVIDE MANCINI
Giornalista freelance, si interessa di ambiente da Bruxelles e appena può se ne va al sud. Scrive, fotografa e filma i cambiamenti che avvengono nel Mediterraneo. Ha fondato una piattaforma di video giornalismo partecipativo. Un master in Mundus Journalism, e Knight/VICE fellow alla City University of New York. Ha qualche problema di dromomania.

Questo è quanto per questo mese. Grazie per aver letto fino a qui. Ci vediamo a giugno.

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